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Avanza il progetto di internazionalizzazione del Gruppo Maggioli

 

Intervista ad Amalia Maggioli che approfondisce gli sviluppi esteri del Gruppo con focus sul mercato spagnolo

Santarcangelo è una cittadina nel cuore della Romagna e paragonarla a Madrid, Atene, Bruxelles e Bogotà, le principali sedi estere del Gruppo Maggioli, pare quasi un po’ assurdo, ma è a Santarcangelo che, quasi 120 anni fa, è iniziato tutto ed ancora oggi è la sede centrale del Gruppo. Un Gruppo che governa un ecosistema di più di 70 filiali distribuite su territorio italiano e che conta, ad oggi, circa 2.200 dipendenti e collaboratori.

Negli anni il Gruppo ha sviluppato competenze, prodotti e servizi integrati per accompagnare i propri clienti (Pubblica Amministrazione, Aziende e Liberi Professionisti) in ogni loro necessità professionale, diventando leader italiano nell’offerta di soluzioni tecnologiche per la Pubblica Amministrazione.

L’ampio raggio di attività e aree di business ha creato un Gruppo global service che si propone di affiancare i clienti per essere sempre più protagonisti della trasformazione digitale e che, in un contesto in continua evoluzione, viene percepito come un partner di fiducia.

La rapida internazionalizzazione ed al contempo il forte legame con il territorio ed i valori della comunità, hanno destato l’interesse del quotidiano “Corriere Romagna” che ha deciso di dedicare una doppia pagina di approfondimento, sull’inserto Economia, al Gruppo, intervistando Amalia Maggioli, Consigliere Delegato Commerciale, Marketing, Estero. Un approfondimento dedicato agli sviluppi esteri con focus sul mercato spagnolo, senza dimenticare le origini e soprattutto la famiglia: “siamo certamente una famiglia a cui piace ‘intraprendere’ e guardare avanti, immaginando nuove sfide e progetti”.

«Il nostro quartier generale è a Santarcangelo di Romagna e sul territorio abbiamo diverse partecipate di cui abbiamo la maggioranza: in Italia abbiamo 70 filiali fra uffici, distaccamenti e società di un una certa importanza in ambito informatico e digitale. Cui si aggiungono quelli esteri che ci portano a un totale di 2.100 collaboratoridichiara sempre Amalia Maggioli – . Anche durante il lockdown non abbiamo mai smesso un solo giorno di produrre. L’ impulso alla digitalizzazione scatenato da questa pandemia ha fatto certamente bene alla Pubblica Amministrazione – il nostro mercato di riferimento – che è stata messa di fronte all’ opportunità di un’ emancipazione e di uno sviluppo che, diversamente, avrebbe avuto tempistiche più lunghe. Certo, si è lavorato e si sta lavorando diversamente e faticosamente, ma con la percezione di un cliente fortemente interessato alle nuove opportunità».

  • Leggi l’intervista completa pubblicata sul quotidiano Corriere di Romagna – Clicca QUI

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